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Ragade anale
Definizione
La ragade anale viene definita come un’ulcera lineare della metà inferiore del canale anale, localizzata centralmente a livello posteriore (in pratica una piccola ferita del bordo interno dell’ano).
È una lesione molto dolorosa ed è ben visibile all’ispezione dell’apertura anale spostando lateralmente le rime glutee. siano conseguenti a fenomeni di ischemia cutanea provocati da un tono muscolare eccessivo a livello dello sfintere interno al canale dell’ano. I muscoli, tendendosi eccessivamente, provocherebbero una diminuzione della vascolarizzazione tissutale con conseguente formazione ulcerosa. Uno stile di vita eccessivamente sedentario, gravidanza, parto, occupazioni che costringono alla posizione eretta per molto tempo e un’alimentazione scorretta sono tutte condizioni considerate come fattori scatenanti o peggiorativi.
Diagnosi
La diagnosi di ragadi anali richiede l’effettuazione di un’ispezione locale con esplorazione rettale e anoscopia. Si deve in primo luogo escludere la presenza di altre patologie che possono dare sintomatologia simile (emorroidi, patologie infiammatorie croniche a carico dell’intestino, neoplasie dell’ano o del retto, patologie a trasmissione sessuale ecc.).
Trattamento
Per rendere possibile la guarigione spontanea delle lacerazioni è necessario, in prima battuta, procedere con il rilassamento dello sfintere; per raggiungere questo scopo si può intervenire, a seconda della complessità dei casi, con applicazioni di unguento alla nitroglicerina, somministrazioni di tossina botulinica A o intervento chirurgico. L’unguento alla nitroglicerina, allorché viene applicato sul contorno dell’ano, permette una riduzione transitoria della pressione sfinterica a riposo. La pomata deve essere applicata per due volte al giorno per un periodo di tempo non minimale (almeno un mese e mezzo) e comunque fino a quando non si arriva alla guarigione completa della ragade.
La somministrazione locale di tossina botulinica A consente di ridurre parzialmente la pressione anale a riposo. La guarigione completa delle ragadi richiede mediamente 90 giorni di tempo. L’inconveniente più serio relativo alla somministrazione di tossina botulinica è legato al fatto che le iniezioni sono estremamente dolorose. Quando la terapia medica fallisce l’intervento chirurgico rappresenta la soluzione alla ragade cronica. La soluzione da noi proposta, che rappresenta l’intervento di prima scelta, è la sfinterotomia laterale chiusa e viene eseguita in regime di Day Surgery in anestesia locale o spinale. Lo sfintere anale interno è parzialmente diviso per ridurre lo spasmo e quindi migliorare l’afflusso di sangue e quindi a guarire la ragade. Il dolore legato alla sfinterotomia è solitamente lieve ed è spesso inferiore al dolore causato dalla stessa ragade ed i pazienti nei giorni successivi migliorano fino ad un ritorno alle proprie attività quotidiane in 7-10 giorni.
L’immagine mostra l’incisione cutanea effettuata lateralmente al margine anale, l’identificazione dello sfintere anale interno e la sua parziale sezione; l’incisione cutanea verrà chiusa con dei punti di sutura semplici